- Una notizia può decidere una partenza, un rientro nei deserti pacificanti dei pensieri e della coscienza che cerca risposte. Così per l’amico, il Giovanni che ha guardato la morte negli occhi e ha concluso nel martirio il suo battesimo, una barca, anche senza sicurezze, porta l’Agnello a procurare comunque la vita.
- E ricomincia dalla com-passione, oltre calcoli e verifiche: la sua presenza tra i presenti allo sbarco procura sicurezza, serenità, salute globale. È ancora il Maestro che insegna come fare miracoli: un ascolto attento, uno sguardo amicale, un cuore che si impone ritmi coordinati e paralleli, rallentando persino battiti per condividere insieme la vita, possono creare ambiti di salute e salvezza, a chi ha uno spirito debole ed energie fiaccate da dolore e malattia.
- Intanto sopraggiunge la sera, si fanno sentire stimoli di fame, nel vuoto di certezze umane, come quando ogni esistenza giunge al tramonto. E allora si impone o la fretta del recupero, delle conquiste e delle soluzioni progettate e definite da tempi e spazi e da umane garanzie, oppure l’attesa fiduciosa, l’abbandono consapevole e donante.
- Occorre pertanto portarli, presentarli, come oggi alla domenica, perché possano essere condivisi, spezzati e donati. Come fa chi governa sentimenti familiari, chi sperimenta e vive amicizie sincere ed ha a cuore il misero, l’abbandonato, l’emigrante, insieme agli antichi orfani e vedove, senza dimenticare di aggiungere al pane il sale che dà gusto e il sapore dell’amore di chi dona senza riservare niente per sé.
- E in tutto penetra la presenza divina dello Spirito che moltiplica pani per tutti, senza limiti, confini o esclusioni. Si inaugura sul prato verde, come in tutte le distese senza steccati, il sogno della speranza, del tempo della signoria dell’uomo, a cominciare dall’ultimo, dallo schiavo, il sogno di essere padrone della propria vita, della propria persona, dei propri desideri.
- Prende corso il cammino della libertà piena, perché termina il buio della dipendenza, della sottomissione angosciante, del non senso della vita, grazie a chi dona pane e amore, a chi dona se stesso spezzandosi nella compassione operosa, gareggiando persino con Dio in generosità e gratuità. Ha inizio l’era del vero culto in Spirito e Verità, in sintonia e in compagnia col Dio fatto Uomo.