Una premessa, come ogni buon maestro, un contenuto dottrinale, una proposta ideale, un progetto di vita, uno stile originale e una novità che trasuda in ogni termine, specie nel ma…
E questo potrebbe essere un programma politico, una programmazione di vita, sociale, comunitaria, un’esemplarità, un suggerimento, un invito, ma è una vocazione al pensare, a un’etica che può essere completamento dell’umano.
Si declinano pieno compimento, giustizia superiore, doni di coscienze e di cuori, accordi che trasformano avversari in fratelli, e un Dio che si affaccia sui negozi d’amore che gli uomini riescono a stipulare e sottoscrivere in suo Nome. E pertanto giurano su e per se stessi, e con i Sì, invocano consensi divini.
Emergono desideri appassionati e coinvolgenti che non barano o giocano coi sentimenti puri dell’uomo, ma sollecitano alla giustizia, che sono preludio di unione, di condivisione, di partecipazione di amori tra persone e non tra cose-progetti inanimati e privi di sentimenti. È un invito a etiche liberanti, a sguardi su orizzonti appaganti perché impregnati di vita e di ogni umana bellezza.
Dalla Legge e dai Profeti si sale per rimirare altro, gli altri e l’Altro, motivi e fondamenti di etica.
Da qui l’etica della bellezza, della globalità armonica, della complessità arricchente, del vedere anche altrove e trovare risposte al come, al che cosa e ai perché.
È l’etica della novità originale, proposta da un autentico Maestro di vita, che riesce a dare valore a norme antiche, che suggerisce rispetto delle leggi dell’uomo, ma si spinge oltre e codifica nuove proposte e invita all’approccio, a cominciare da cuori trasparenti, da parole e linguaggi univoci, fino a giungere a donazioni piene e a disponibilità senza riserve, a vivere esperienze di vita con sguardo attento al bene relativo dell’uomo che tende tuttavia a beni perenni, definitivi e carichi di ogni umanità.
In questa proposta, i desideri dell’uomo trovano senso, diventano pienezza di vita, non soffocati e innaturali, diventano causa di bene comune: essi sono desideri d’amore, di giustizia, di condivisione, che non adulterano coscienze e non mortificano sentimenti, ma aspirano ad unire, a crescere e connotare comunità autentiche.
È una proposta che può amalgamarsi con le norme dell’uomo, che può suggerire di valorizzare anche stupidi e pazzi, che mira a recuperare cuori travolti da offese e condanne, a riporre al suo posto donne alla ricerca di sé.